martedì 20 settembre 2011

Il naufragio

Durante alcuni incontri di formazione a cui ho partecipato in vista di un breve lavoro come educatrice per una cooperativa della mia città, ho potuto sperimentare in prima persona alcuni giochi formativi davvero interessanti.
Uno di questi è il gioco del naufragio.
In quell'occasione i formatori che tenevano l'incontro diedero al gruppo un foglio con su scritta una breve storia introduttiva per il gioco: dovevamo immaginare di trovarci tutti su di una nave che stava naufragando nei pressi di un'isola deserta e avevamo sulla nave una serie di oggetti:
  • cassetta del pronto soccorso
  • cibo
  • acqua
  • corde
  • pala
  • torce elettriche
  • radio trasmittente
  • coperte
  • fiammiferi
  • accetta
e così via...Nel giro di 20 minuti è previsto che la nave immaginaria affondi, esattamente il tempo che il gruppo ha a disposizione per accordarsi su tre oggetti da salvare dal naufragio e portare sull'isola deserta per sopravvivere in attesa dei soccorsi.
Durante questi venti minuti il formatore osserverà il gruppo, le dinamiche che si innescheranno, i meccanismi e il modo di comunicare che ognuno metterà in atto.
Allo scadere del tempo si riflette, tutti assieme sul perchè è o non è stato raggiunto un accordo, il formatore fungerà da mediatore e offrirà spunti di riflessione basandosi su quanto osservato durante l'interazione del gruppo.
Questo gioco è un modo divertente e molto pratico per riflettere sulle dinamiche di gruppo, per scoprire nuovi aspetti del carattere delle persone con cui si lavora e per mettere alla prova le proprie competenze relazionali.

2 commenti:

Angelo G. ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Angelo G. ha detto...

cibo
acqua
fiammiferi

ho risposto correttamente?
Scherzo, ho capito che non è questo lo scopo del gioco, ma anch'io volevo dire la mia.